Lo ha sancito la Suprema Corte di Cassazione con l’ordinanza 35840 del 22 novembre 2021, con la quale è stato accolto il ricorso di una madre che chiedeva di poter incontrare i figli, dati in affidamento, almeno una volta a settimana. I Supremi Giudici hanno accolto la domanda chiarendo che l’adozione mite, innanzitutto, trova il suo fondamento nell’art 44 lett. d della legge n. 184/1983 il quale dice che ” i minori possono essere adottati anche quando non ricorrono le condizioni di cui al comma 1 dell’art. 7 : quando vi sia la constata impossibilità di affidamento preadottivo”. Dunque hanno sancito che tale adozione mite deve essere disposta quando la famiglia d’origine non risulta essere totalmente negativa e perciò la migliore forma di accoglienza di un minore che si trovi in stato di abbandono non implica necessariamente una netta recisione di ogni legame con la famiglia d’origine.