La sesta sezione della Corte di Cassazione con ordinanza 19552/21 ha sancito che la curva di widmark che identifica il tasso alcolico presente nel sangue non esclude, per l’automobilista, la sanzione amministrativa per guida in stato di ebrezza, anche nei casi in cui non costituisce reato. Tale curva, non può essere considerata universale in quanto esprime la concentrazione ematica di alcol dopo una singola assunzione. Pertanto, la concentrazione alcolemica è crescente tra i 20 e i 60 minuti dall’assunzione mentre, decresce dopo aver raggiunto il picco massimo in tale intervallo; la capacità di smaltimento, dunque, ha valenza soggettiva e varia a seconda del metabolismo del fegato. Nel caso in esame, diventa definitiva la sanzione per l’automobilista cui veniva contestata la violazione ex art. 186 secondo comma CdS, nonostante riferiva alla polizia di aver bevuto solo un amaro. La curva di widmark non è in grado di fornire con un un criterio oggettivo la concentrazione di alcol nel sangue in quanto le circostanze che incidono sulla misurazione variano a seconda della persona così come l’assorbimento.