Legittimato l’assegno divorzile alla ex moglie che ha rinunciato alla carriera per aiutare il marito a laurearsi. Il coniuge richiedente che ha sopportato un sacrificio economico e professionale per l’altro, merita un intervento compensativo-perequativo, in considerazione della durata del matrimonio e dell’età. Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 40385/21.
Per il Palazzaccio il ricorso è infondato perché l’apporto fornito dall’ex moglie alla famiglia aveva consentito al marito di laurearsi e di poter raggiungere una sistemazione lavorativa adeguata. Al contrario, invece, della ex moglie che, per fronteggiare tale impegno, aveva rinunciato a più alti livelli di impiego nel proprio settore lavorativo.
Il coniuge richiedente si trova rispetto all’altro in condizioni economico-patrimoniali deteriori per aver rinunciato a occasioni in senso lato reddituali, attuali o potenziali, e ha in tal modo sopportato un sacrificio economico-professionale, a favore dell’altro, che merita un intervento compensativo-perequativo, in considerazione della durata del matrimonio e dell’età del richiedente.