Sentenza11267/2023 Cassazione Penale
Spesso capita che, per la superficialità di un legale, non trovi ristoro la giusta pretesa da parte di un ricorrente.
In questo caso, una ragazza napoletana che aveva parcheggiato la sua auto e non aveva voluto corrispondere gli €2 richiesti dal parcheggiatore abusivo, aveva visto, in seguito, lo stesso che aveva rigato la fiancata della sua auto, volontariamente.
Chiamata la polizia ed identificato il soggetto, aveva poi affidato incarico al legale di “fiducia”, per Il ristoro di quanto subito e la condanna penale del “sabotatore”.
Per errata visione giuridica, lo stesso legale aveva avviato denuncia per estorsione nei confronti del reo ed, in primo grado, aveva anche ottenuto una sentenza favorevole.
Ma il ricorso agli Ermellini ha, successivamente, scagionato il parcheggiatore, perché non era configurabile il reato di estorsione, avendo lo stesso avanzato richiesta di denaro, senza attuare alcuna minaccia.
La mancata richiesta di condanna per danneggiamento, da parte dell’avvocato, ha fatto sì che non vi fosse luogo a procedere.