Sentenza 12985/2023 Cassazione Penale
Ha avuto esito positivo il ricorso di questo imprenditore, condannato in precedenza per bancarotta fraudolenta e pena accessoria di inabilitazione, per 10 anni, alla ripresa di attività imprenditoriali.
In buona sostanza, la Suprema Corte ha riconosciuto che, avendo scontato il residuo di pena con “assegnazione ai servizi sociali”, terminato detto periodo deve essere considerata completamente estinta anche la pena accessoria.
La “ratio legis”, di fatto, si esplicita con la considerazione che, nel momento in cui viene determinata detta pena come ultimo periodo per pagare il proprio debito con la giustizia, al contempo ne sana sia la condanna principale che le pene accessorie.
Convalidato, quindi, il non luogo a procedere per la condanna commisurata dalla Corte d’Appello, perché il fatto non sussiste: con conseguente autorizzazione a tornare, nuovamente, in corsa operativa d’impresa.