Sentenza 154/2022 Tribunale Lavoro Cuneo
Compete al datore di lavoro pagare il risarcimento per il comportamento vessatorio, attivato dal superiore gerarchico di un dipendente ministeriale.
Brutto vizio quello del “boss”, di screditare quasi quotidianamente l’operato dell’architetto, (dirigente sottoposto), mettendo le mail di contestazione in copia terzi a numerosi altri indirizzi, creando una situazione insostenibile per il vessato, tale da produrgli grosse problematiche a livello psico fisico, con risvolti negativi anche sulla sua attività sessuale.
(Mi chiedo come quest’ultima contestazione possa essere stata sufficientemente avvalorata da prove)!
Il Tribunale ha comunque riconosciuto il comportamento illegittimo del superiore in grado, che aveva addirittura nominato un vicario della sua vittima, per dimostrare a tutti i destinatari delle mail quanto fosse carente di qualità, l’attività professionale del “mobbizzato”.
Compete al Ministero, dunque, risarcire con 40.000 euro, il danno non patrimoniale subito dal vessato!