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Carcere per dichiarazioni mendaci nel reddito di cittadinanza

Sentenza 5440/2023 Cassazione Penale

Nella configurazione dei “reati contro il patrimonio”, la Corte ha sancito un principio basilare, in riferimento ai famosi “furbetti”, che pongono in essere azioni illegali al fine di percepire un Reddito di Cittadinanza a cui non hanno diritto o, come nel caso qui approfondito, per ricevere una rata superiore a quanto di spettanza. Confermata quindi la condanna per questo ricorrente, che aveva dichiarato di convivere ancora con la ex moglie, da cui era invece separato, e di averla ancora nello stato di famiglia, al fine di ricevere un importo maggiore del beneficio.
Di fatto, il D.L. 4/2019 prevede che, salvo nei casi in cui non si configuri più grave reato, chiunque renda o utilizzi false dichiarazioni o documenti, oppure tralasci informazioni dovute, al fine di ottenere indebitamente il riconiscimento del R.D.C., è punito con la pena della reclusione, da 2 a 6 anni di carcere.