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CHE PROBLEMA QUANDO L’IMPUTATO E’ ANCHE AVVOCATO!

Sentenza 5022/2023 Cassazione Penale (Approfondimento legale)

La questione della autodifesa da parte di un imputato che rivesta anche la qualifica di avvocato iscritto all’albo, è un tema complesso che richiede un’analisi attenta delle normative vigenti e delle pronunce giurisprudenziali in materia: di ciò si è interessata la sentenza presa in esame.

In primo luogo, è importante sottolineare che il diritto alla difesa è sancito dall’art.24 della Costituzione Italiana, che garantisce a ogni individuo il diritto di difendersi in giudizio, in ogni stato e grado del procedimento penale.

Tuttavia, la particolare situazione di un imputato avvocato, solleva alcune questioni etiche e procedurali che necessitano di un approfondimento.

Da un punto di vista normativo, il Codice Deontologico Forense stabilisce che l’avvocato ha il dovere di difendere l’imputato con zelo e diligenza, garantendo la massima tutela dei diritti del proprio assistito: tuttavia, è fondamentale ma complicato che l’avvocato/imputato possa rispettare i principi etici e le regole deontologiche che disciplinano la professione forense, laddove esista un coinvolgimento personale, con intreccio di interessi e doveri.

Ciò potrebbe comportare serie limitazioni nell’esercizio di alcune facoltà processuali, che potrebbero apparire in conflitto con il compito di difesa.

Varie pronunce giurisprudenziali, come quella presa in esame, hanno affrontato situazioni simili, evidenziando la necessità di bilanciare il diritto alla autodifesa con il rispetto delle regole etiche professionali ed, in alcuni casi, la giurisprudenza ha sottolineato che l’avvocato/imputato deve astenersi da comportamenti che possano compromettere l’immagine e la credibilità della professione legale.

Inoltre, è importante considerare l’eventuale conflitto di interessi che potrebbe sorgere nel caso in cui l’avvocato/imputato abbia precedentemente avuto un coinvolgimento professionale con la causa: situazione in cui necessiterebbe un particolare rigore etico nell’esercizio della autodifesa.

Necessario, quindi, un attento bilanciamento tra il diritto costituzionale alla difesa e l’osservanza dei principi etici della professione forense. L’approfondimento normativo e l’analisi delle pronunce giurisprudenziali sono fondamentali per comprendere appieno le sfide e le responsabilità, che devono essere affrontate in una simile situazione.