Flash per 19/07
Normativa vigente
Il dubbio se sia meglio usare i contanti o la cosiddetta “moneta elettronica”, non è certo cosa di poco conto, rivestendo rilevanza giuridica, economica, commerciale e politica.
Il termine “moneta elettronica” è una inesattezza in terminis, in quanto non esiste alcuna Banca Centrale che emetta tale genere di moneta a corso legale: più giusto quindi, parlare di “metodo alternativo di pagamento”.
La stesse criptovalute, tanto pubblicizzate ultimamente, nascono come strumenti alternativi, così come gli assegni bancari: di fatto un commerciante può rifiutare il pagamento con assegno, di cui non vi è certezza di copertura economica.
Al contrario, la moneta legale, è un debito che lo Stato ha nei confronti dei legittimi possessori e può essere emessa solo da una Banca Centrale.
L’art. 693 Codice Penale, prevede una sanzione amministrativa fino ad €30, per chiunque rifiuti di ricevere in pagamento monete aventi corso legale.
Il Consiglio di Stato, con parere 1446/2018, ha chiarito che detta sanzione, invece, non è applicabile a quei commercianti o professionisti che non accettino pagamenti con carte di credito o di debito.