Sentenza 2407/2023 Tribunale Lecce
Continua la guerra senza esclusione di colpi contro il fumo, attivata da tutte le istituzioni preposte.
Studi di settore hanno ampiamente dimostrato il nesso di causalità tra il crescente numero di decessi per tumore ai polmoni e l’uso o l’esposizione al fumo passivo delle sigarette.
Nella sentenza citata, integralmente riconosciute le richieste della moglie di una guardia carceraria, di soli 44 anni di età, deceduta per le conseguenze all’esposizione a tale fumo passivo.
In buona sostanza, l’organizzazione dirigenziale del plesso dove la vittima svolgeva la sua attività, per anni non era riuscita a porre rimedio alla deprecabile abitudine dei detenuti, di fumare in maniera indiscriminata.
Dalle testimonianze assunte in corso di causa, era risultato che i corridoi dove doveva stanziare la guardiania, erano costantemente invasi dal fumo, come “una camera a gas”.
I provvedimenti restrittivi della Direzione Carceraria erano giunti solo dopo il decesso del dipendente per cui, riconosciute le responsabilità legate ad un comportamento omissivo rispetto al controllo delle norme vigenti.
Risarcita la vedova, anche in riferimento al danno non patrimoniale.