La prima sezione civile della Corte di Cassazione con ordinanza 22006/22 del 12 luglio ha sancito che, rischia la decadenza della responsabilità genitoriale, la madre immatura idonea a recare un danno al figlio minore. Nel caso in esame, venia respinto il ricorso di una madre affetta da deficit psico-cognitivo atto a cagionare nocumento al figlio. Secondo la Cassazione, la perdita della responsabilità genitoriale può essere pronunciata quando il genitore viola i doveri o abusa degli stessi e che, tale condotta, risulti astrattamente lesiva a prescindere dal grado di colpevolezza. Tale decadenza, può essere pronunciata soltanto se il pregiudizio sia grave e, in caso contrario, ovvero se il pregiudizio non può essere qualificato come grave, troveranno applicazione i provvedimenti ex art. 333 e 334 c.c., come ad esempio l’allontanamento dalla residenza familiare. Pertanto, il pregiudizio non dovrà essersi già verificato ma futuro e probabile in quanto, conseguenza di una reiterazione dello stesso comportamento idonea a recare un elevato pericolo al minore.