Studi di settore
Il ricorso alla violenza è sempre condannabile in ogni sua forma e modalità.
Certo non ci vogliamo porre controcorrente rispetto alla generale “levata di scudi” contro la violenza sulle donne, gesto esecrabile e meritevole delle peggiori reprimende.
Ma un approfondimento su un argomento così delicato, deve avere la possibilità di spaziare senza essere limitato ad un’unica ottica di valutazione.
Svariati studi di settore, effettuati negli ultimi anni, hanno evidenziato che esistono anche “casi inversi”: certamente meno eclatanti rispetto alla violenza fisica attuata dal “maschio della specie umana” che, purtroppo, è parte integrante del suo DNA atavico.
Ci riferiamo alle “violenze psicologiche” che, per quanto fenomeno “all’apparenza” meno diffuso, fanno sì che anche gli uomini subiscano vessazioni e maltrattamenti all’interno delle mura domestiche.
Abbiamo volutamente scritto che il fenomeno può essere meno diffuso “solo all’apparenza”, in quanto fa parte del carattere maschile non voler mostrare le proprie debolezze e sottomissioni in ambito familiare: per cui, il numero degli episodi denunziati, è sicuramente molto inferiore a quelli realmente commessi.
Esistono in Italia varie associazioni che si occupano, in maniera specifica, anche di questo problema che, ribadiamo, non vuole essere minimamente addotto come scusante alle violenze fisiche, cui sono costrette a sottostare le donne e che tutti, indiscriminatamente, condanniamo.