Sentenza 4559/2021 TAR Lazio
La “malfidanza” è ormai arrivata al culmine, soprattutto quando si tratta di controlli durante lo svolgimento di pubblici concorsi.
Finito il tempo delle “cartucciere”, con ben ripiegati decine di pizzini, a suggerimento delle materie più ostiche, la guerra, oggi, è essenzialmente dichiarata alle “alte tecnologie” ed alle “microcomponenti”, capaci di racchiudere in pochissimo spazio centinaia di informazioni.
In questo caso, però, il TAR Lazio ha riconosciuto le ragioni di una candidata, che si era vista escludere dalla prova di specializzazione della ASL di appartenenza, in quanto trovata in possesso di una matita, non consegnata dalla Commissione.
Era solo un portafortuna, ed è risultato evidente che diversamente da una penna, nel cui involucro si possono celare microchip, nella matita non può essere nascosto alcunché.
Accolto, quindi, il ricorso e riconosciuto il valore dei talismani.
