Flash per 26/07
Normativa
Ben sappiamo che l’Italia è una nazione in fase ininterrotta di elezioni, passando dalle politiche, alle amministrative, alle europee, che creano un “continuum” da cui non potremmo facilmente liberarci. All’interno di detto sistema, ogni tanto, scoppia qualche scandalo per firme elettorali falsificate, con conseguenti disparate interpretazioni della legge Severino, da applicare o meno agli eventuali colpevoli.
La conseguenza logica dovrebbe essere una incandidabilità a vita: salvo, però, riabilitazione.
I casi in cui si abbatte la mannaia della legge, riguardano reati molto gravi, oppure contro la pubblica amministrazione, e per coloro che sono stati condannati, con sentenza definitiva superiore ai sei mesi di reclusione.
Capita quindi sovente che, i perseguiti, attuando un patteggiamento, abbassino il livello di punibilità, rimanendo in gioco politico.
Anche qualche condannato a pene superiori al limite previsto potrebbe continuare la corsa, fin quando la condanna non divenga definitiva: salvo una dichiarazione di decadenza successiva.
Negli Enti Locali, (diversamente dal Parlamento in cui vi sono limiti prefissati), la “scomunica” dovrebbe essere a vita: ma vi è la famosa riabilitazione, dal poter chiedere trascorsi tre anni dalla sentenza definitiva.