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Furto tra conviventi senza esimente

Flash per 24/08

Sentenza 19663/2023 Cassazione Penale

Questa sentenza della Cassazione, ha precisato che le cause di non punibilità previste per i delitti contro il patrimonio tra coniugi o coppie unite civilmente, non sussiste a favore di chi convive “more uxorio”.
Tale posizione era stata assunta dai aggiudicati della Corte d’Appello dell’Aquila, che avevano ritenuto di non poter applicare l’esimente di legge per la sottrazione indebita, attuata in danno di una ex convivente, così come previsto dall’art. 649 Codice Penale in riferimento ai coniugi.
In virtù di detta norma, se una moglie querela il marito per furto, il procedimento penale non è ammissibile.
Il dubbio giuridico abbracciava l’ipotesi di allargamento di detta disposizione, anche in riferimento a reati commessi dal convivente, equiparandoli a quelli commessi in un rapporto coniugale.
La pronuncia della Cassazione ha categoricamente escluso questa possibilità, distinguendo il rapporto “more uxorio”, da quello matrimoniale o susseguente ad un’unione civile, perfettamente equiparata al matrimonio.
Rigettato, quindi, il ricorso dell’opponente e riconosciute in pieno le sue responsabilità, per delitti conto il patrimonio.