Sentenza 532/2024 Tribunale Venezia
A chi non è mai capitato, avviando un nuovo quaderno scolastico, di strappare via la prima pagina in cui si era fatto un errore?
Lo stesso meccanismo mentale lo voleva attivare un imprenditore veneziano, dopo aver rilevato la gestione di un ristorante, che per mostrare alla clientela ed ai fornitori che si avviava un nuovo corso rispetto al passato, aveva licenziato la precedente “banconiera”, che aveva per di più la colpa di essere anche la moglie del precedente proprietario.
Il licenziamento era stato camuffato con il “giustificato motivo” che il periodo pandemico aveva posto in difficoltà finanziaria l’esercizio, al punto tale da non poter sostenere quella figura professionale.
Le carte amministrative, a seguito drl ricorso della stessa, hanno però dimostrato una realtà diversa, evidenziando che l’attività di ristorazione funzionava bene al momento del licenziamento e che, mentre la donna era in cassa integrazione, era stato assunto un altro collaboratore con le stesse identiche mansioni lavorative.
Chiaro, dunque, che l’unica motivazione del licenziamento era la volontà del nuovo proprietario di attuare un completo distacco con l’attività precedente, ritenendo deleterio che la clientela ed i fornitori vedessero volti che richiamavano il passato operativo dell’impresa.
Reintegrata quindi la lavoratrice, con pagamento degli arretrati, riferiti alle mensilità non godute.