Sentenza 27.04/2023 Corte di Cassazione
Questo sentenza ha dato torto a quegli eredi, il cui “caro estinto” aveva concesso alla sua amante, in comodato d’uso gratuito un appartamento, e che credevano di poter tornare nella disponibilità del bene, a seguito della morte del comodante.
La loro aspettativa è rimasta delusa, in quanto la Corte ha abbracciato in pieno la tesi difensiva della resistente.
Di fatto, il contratto che autorizzava la donna a vivere nella casa gratuitamente, per sue esigenze di vita, autorizzava anche il de cuius ad adoperarla contestualmente, configurando un vero e proprio rapporto familiare.
Il bene veniva concesso fino a quando le esigenze della donna fossero rimaste in essere, quindi senza una scadenza predefinita. L’agguerrito manipolo di eredi, che già assaporava la duplice soddisfazione di riottenere l’immobile, cacciando al contempo l’amante del congiunto, è rimasto a bocca asciutta, unendo al danno del rigetto della domanda, anche la beffa di dover rispondere integralmente delle spese di giudizio.