Avvocato Simone Labonia - Cassazionista |    via F. Gaeta, 7 84129 - Salerno (SA) | C.f. LBNSMN73D01F839T | P. Iva 03438870655

GLI USURAI PATTEGGIANO E PRETENDONO DI SCONTARE LA PENA IN CASA PROPRIA

Sentenza 31488/2023 Corte Cassazione

Ben sappiamo che il “patteggiamento” o “applicazione della pena sull’accordo delle parti”, è un procedimento speciale alternativo al rito ordinario, che si materializza con un accordo tra indagato e Procura della Repubblica, in riferimento all’entità della pena da scontare.
La “ratio” di questo procedimento è, ovviamente, quella di snellire il carico di giudizi penali, consentendo una più rapida soluzione di una causa, saltandone la fase dibattimentale e definendola su una base concordata, tra accusa e difesa dell’indagato.
Ciò produce una sorta di premio nei confronti dello stesso, concedendogli uno sconto di pena fino ad 1/3 della edittale.
Inoltre l’imputato ha facoltà di richiedere l’applicazione di una sanzione sostitutiva a quella detentiva: tale possibilità è però “congiunta” e non “alternativa” all’applicazione della pena, spettando solo al giudice di controllarne l’ammisibilità o provvedere al rigetto della domanda.
Nel caso di specie, due condannati per “usura aggravata”, avevano fatto ricorso per Cassazione, non essendo stata applicata la modalità di arresti domiciliari, al posto della normale detenzione.

Va bene che il patteggiamento riconosce un premio con sconto di pena: ma non “il dito con tutta la mano”!

Rigettato il ricorso e chiarita la natura non vincolante di tale richiesta nella procedura di patteggiamento in cui il giudice, concesso lo sconto di pena, può autonomamente decidere in che modo la stessa debba essere scontata: senza imposizione da parte del reo.