La risposta è stata fornita da una nuova sentenza del 27/2021, pubblicata dalla sezione civile del tribunale di Lucca, che cita la sentenza 11754/18 della Cassazione, ed è affermativa.
Il giudice ha riconosciuto che la ragazza vittima di un incidente che in futuro le impedirà di indossare gonne corte o costumi da bagno subisce una sofferenza psicologica e, quindi, ha riportato non solo un danno biologico ma anche un danno morale, relazionale ed esistenziale che è pienamente risarcibile. Danno «morale ed esistenziale» personalizzato perché, appunto, il «pregiudizio estetico» è molto sentito dalla giovane donna vittima dell’incidente.
La donna è stata travolta mentre viaggiava in moto ed è sbalzata in un fosso, risultato: frattura scomposta della gamba oltre che lussazione della spalla. Scatta la personalizzazione perché la guarigione è più lenta del previsto e perché, a causa delle cicatrici, la ragazza non può indossare gonne corte. Pertanto, il giudice del merito mira a un ritorno ai parametri delle tabelle milanesi prima del 2008, quando il danno morale era liquidato separatamente e non compreso nel punto base.