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Il Gps inchioda l’automobilista a risarcire il danno

Sentenza 579/2023 Tribunale Bari

Ben sappiamo che, in un procedimento giudiziario, il giudice è “peritus peritorum”, ovvero le sue decisioni e convincimenti vanno al di là di ogni testimonianza o prova asseverate in corso di causa.

Nella sentenza che prendiamo in esame, tale libero arbitrio del giudicante ha fatto sì che, lo stesso, disconoscesse le conclusioni a cui era giunto il perito della CTU, proprio da lui nominato.

Hanno avuto la meglio le risultanze della “scatola nera” o GPS, montata sull’autovettura investitrice di un povero ciclista che, nella caduta, aveva riportato seri danni fisici.

I tempi di stazionamento dell’auto dopo l’incidente e le distanze tra l’auto e la bicicletta tamponata, hanno sufficientemente dimostrato il non rispetto della distanza di sicurezza.

Risarcito quindi, per i danni subiti, il ciclista: della qualcosa, lo stesso, dovrà sempre essere grato alle moderne tecnologie.