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Il maestro violento incastrato dalle telecamere nascoste risponde di maltrattamenti.

Lo ha stabilito la sesta sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza 24462/21, con la quale è stato chiarito che, se il maestro assume un atteggiamento che trapeli una volontà maltrattante, ad incastrarlo sono sufficienti anche brevi frammenti. I Giudici di merito, avevano in realtà assolto il maestro dal reato di maltrattamenti riqualificando le condotte contestate nel reato di percosse, non ritenendo i filmati che hanno registrato il comportamento del maestro, significativi di abitualità perché riguardanti solo una frazione temporale rispetto alle ore totali di videoripresa. Il Procuratore generale ha dunque proposto ricorso, sostenendo che, anche le quotidiane umiliazioni e vessazioni psicologiche, reiterate ogni giorno dal maestro, possono far scattare il reato di maltrattamenti, considerando anche la vulnerabilità dei soggetti passivi. I Supremi Giudici hanno accolto il ricorso, ricordando che è compito del maestro quello di creare un ambiente sereno, per favorire l’apprendimento dei minori affidati alla sua cura, perciò, un comportamento aggressivo da parte dell’educatore risulterebbe decisamente diseducativo ed inadeguato.