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Il medico che svolge attività intramoenia fuori orario rischia una condanna per truffa.

Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 9877 del 12 marzo 2021, ha respinto il ricorso di un sanitario che, tra l’altro, non timbrava il cartellino in uscita per raggiungere in tempo lo studio. I Supremi Giudici quindi, hanno chiarito che, la condanna, era stata giustamente basata sul danno provocato all’Erario, in virtù della percezione, da parte del professionista, dell’indennità di esclusiva, ed inoltre tale danno, certo nel suo ammontare, si aggiungeva anche quello correlato all’omessa timbratura del cartellino in uscita, che nella valutazione della Corte di merito aveva contribuito a facilitare il raggiungimento del monte contrattuale di trentotto ore settimanali. Il professionista quindi è stato condannato per truffa ed inoltre, non ha ottenuto alcuno sconto di pena perché non gli è stata riconosciuta alcuna attenuante.