Normativa
Si fa tanto parlare di “malasanità”, rendendo questo termine unicamente valido per riempire le pagine dei giornali scandalistici, senza mettere in giusto risalto quanto di buono, quotidianamente, il nostro servizio sanitario attua in tutto il Paese.
Ovviamente si sa che la scienza medica non è una scienza esatta, e può sempre essere commesso un umano errore.
Diamo uno sguardo alla normativa.
Chiedere un risarcimento per un danno medico è un nostro diritto, purché sia validamente accertata l’imperizia sanitaria, (cosa che, come vedremo in seguito, non sempre succede).
La denuncia deve essere opportunamente presentata entro 3 mesi dalla scoperta del danno subito, sia per conseguenze fisiche che psichiche, derivanti da imperizia.
Il termine di prescrizione è di 10 anni, dal momento in cui il danno derivante da responsabilità colposa o dolosa della struttura medica venga percepito dal paziente.
La salute di una persona è un bene primario, garantito dalla Costituzione, ed il diritto al risarcimento è sancito dall’articolo 2059 del Codice Civile.
Gli studi di settore indicano un aumento esponenziale in riferimento alle denunce contro errori medici e secondo l’ANIA, (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici), negli ultimi anni hanno superato il numero di 30.000: seppur l’80% di queste decadono e vengono archiviate, per non luogo a procedere.