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Impossibile espellere clandestino se in patria non possono curarlo

Sentenza 2008/115/2022 Corte Giustizia Europea

La Grande Sezione si è pronunciata sull’istanza di un immigrato clandestino che, malato di una grave forma tumorale, non avrebbe potuto proseguire nella sua patria d’origine le terapie antidolorifiche che attualmente seguiva.

La Corte Europea si è pronunciata, negando la possibilità di espellere il ricorrente, in quanto sarebbe stato sottoposto ad un aggravamento delle sue condizioni di salute, che avrebbe peggiorato il suo tenore di vita.

Contrario al rispetto della dignità umana esporre un individuo ad un dolore fisico intenso, tale da poter produrre disturbi psichici e volontà suicidiarie.

È un insegnamento della religione cristiana oltre che dei dettami sociali, l’obbligo di curare gli ammalati!