Sentenza 50684/2023 Cassazione Penale (Approfondimento giuridico)
Spesso, nella vecchia cinematografia nazionale, la figura dell’avvocato d’ufficio è stata sminuita, con lo stereotipo di chi controvoglia, svolgeva un’attività poco gratificante.
I tempi sono molto cambiati e, nell’ambito del sistema giuridico italiano, l’istituto della “difesa d’ufficio”, sancito dall’art.24, comma 2 della Costituzione, si erge come il primo baluardo nella tutela dei diritti dei cittadini meno abbienti, conformemente ai principi sanciti dalla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali.
La Carta Costituzionale afferma che “ogni imputato ha diritto di difendersi in giudizio e di essere assistito da un difensore di sua scelta o nominato d’ufficio” e, tale disposizione costituzionale, costituisce il fondamento per garantire che, anche coloro che non dispongono di risorse finanziarie adeguate, abbiano accesso a una difesa adeguata.
La Convenzione Europea, considerata il pilastro della tutela dei diritti umani nel continente, rafforza ulteriormente il principio della difesa d’ufficio ed, all’art.6, sottolinea il diritto a un processo equo con giusta difesa.
Il suo rispetto è essenziale per evitare disparità di trattamento tra coloro che possono permettersi una difesa legale di qualità e coloro che non possono.
La mancanza di risorse finanziarie può limitare l’accesso a un pool di avvocati esperti, incidendo sulla qualità della difesa: inoltre, la carenza di mezzi istruttori per dimostrare l’innocenza, può ostacolare ulteriormente il processo di difesa.
Il legislatore italiano, consapevole di queste sfide, ha emanato normative volte a garantire che la difesa d’ufficio non sia solo un formalismo, ma una reale opportunità di tutela e, l’Avvocato d’Ufficio, designato per assistere l’imputato, ha il compito di svolgere la difesa con la stessa diligenza e impegno di un avvocato di parte.
Richiamando la normativa vigente, si evidenzia la necessità di costante vigilanza per assicurare che tale operatività non diventi una mera formalità, ma piuttosto un efficace strumento di tutela dei diritti fondamentali di chi si trovi in condizioni economiche disagiate: quindi, un tassello cruciale nel quadro della giustizia italiana, ispirato ai principi sanciti sia dalla nostra Costituzione che dalla Convenzione Europea e la cui efficacia dipende dalla costante attenzione del sistema giuridico, alla tutela dei diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro risorse economiche.