Tempo di vacanze in arrivo per gli umani ed aumento esponenziale del fenomeno di abbandono degli animali domestici: per una maggiore egoistica libertà dei loro proprietari.
Con l’avvocato Simone Labonia inquadriamo la fattispecie di reato.
L’abbandono di animali domestici è un atto di crudeltà ed irresponsabilità che ha conseguenze sia per gli animali stessi che per la società nel suo insieme e le normative comunitarie che regolano tale pratica, oltre che indicare le relative sanzioni e la necessità di una maggiore consapevolezza, sollecitano interventi più fattivi da parte della comunità.
L’articolo 727 del Codice Penale punisce chiunque abbandoni animali domestici, con una pena detentiva fino a 1 anno o con una multa fino a €10.000, al fine di proteggerli dal maltrattamento e dalla negligenza da parte dei loro proprietari.
Le normative comunitarie riguardanti il problema, sono stabilite principalmente dalla “Legge Quadro 281/91”, che ha proprio lo scopo di promuoverne il benessere e prevenire l’abbandono e il maltrattamento. Questa legge si basa sui principi fondamentali della dignità degli animali e della responsabilità degli esseri umani nei loro confronti.
Oltre alle sanzioni penali previste dal Codice Penale, l’abbandono di animali domestici può comportare altre conseguenze legali e sociali. Le autorità competenti possono revocare la custodia degli stessi all’individuo responsabile e vietargli di possederne in futuro.
Le organizzazioni non governative e gli attivisti per i diritti degli animali svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la consapevolezza e nell’incoraggiare comportamenti responsabili nei confronti dei nostri “amici di sempre”.