Sentenza 323/2024 Cons. Naz. Forense
Nel caso esaminato, un avvocato non aveva corrisposto le retribuzioni e il trattamento di fine rapporto alle sue dipendenti di studio.
Il CNF ha sentenziato in base agli articoli 63 e 64 c.d.f.
Il primo (“Rapporti con i terzi”) impone al professionista un comportamento rispettoso e corretto con tutte le persone con le quali viene a contatto nell’esercizio della professione, ascrivibile nella più generica categoria dell’educazione, della considerazione del lavoro altrui, del decoro;
Il secondo (“Obbligo di provvedere all’adempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi”) sanziona in modo specifico “la condotta dell’avvocato che non adempie alle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi e si pone quindi in rapporto di specialità rispetto all’art. 63 cit. pur avendo riguardo alla stessa platea di terzi con i quali il professionista può venire a contatto”.
Su tali risultanze istruttorie, il CDD ha correttamente ritenuto integrata la violazione dell’art. 9 del CDF in quanto i doveri di probità, dignità e decoro debbono essere rispettati dall’avvocato sempre, nell’esercizio ma anche al di fuori dell’attività professionale e viola il dovere di lealtà e correttezza l’avvocato che infrange l’affidamento che il terzo ripone nella sua etica professionale
La condotta prevista e sanzionata dall’art. 64 del CDF è quella attuata dal ricorrente, che si è reso inadempiente ed in modo rilevante nei confronti delle dipendenti del suo Studio professionale.
Per di più, per effetto del suo inadempimento, le creditrici si sono dovute rivolgere all’Autorità Giudiziaria.
Commette illecito deontologico l’avvocato che “non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura del debito, atteso che tale onere di natura deontologica, oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al rispetto dei propri doveri professionali e la negativa pubblicità che deriva dall’inadempimento si riflette sulla reputazione del professionista ma ancor più sull’immagine della classe forense“.