Sentenza 15423/2023 Corte di Cassazione
Accolto il ricorso di un legale, che era stato condannato per aver convinto una sua cliente, psicologicamente fragile per la morte del marito, ad avviare pratiche di risarcimento danni in sede civile e non penale, come la stessa desiderava.
Sicuramente condannabile da un’ottica deontologica, ma non certamente penale.
Di fatto non era evidenziabile nessun elemento costitutivo di estorsione, in mancanza di violenza o minaccia: assenti, altresì, i requisiti per configurare la fattispecie di una truffa da parte del legale, che si sarebbero manifestati con la trasfigurazione della realtà, tale da confondere l’altrui psiche.
In questo caso, l’unica finalità riscontrabile poteva essere di natura induttiva, ma non certo truffaldina.