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L’indennità di accompagnamento non aumenta la retta per la residenza assistenziale

Sentenza 628/2022 TAR Puglia

Al povero nonno, albergato nella residenza per anziani, il Comune aveva ben pensato di raddoppiare la retta di ospitalità, come quota di compartecipazione a carico dell’ invalido ricoverato.

Il tutto prendeva il via dal riconoscimento, da parte dell’INPS a favore del nostro anziano amico, dell’Indennità di Accompagnamento che, secondo l’Amministrazione Comunale, aumentava la sua capacità economica nel sostenere le spese della struttura.

Sancito, al contrario, che detta indennità non costituisce reddito, ma è prestazione puramente assistenziale, per persone non autosufficienti, esente da IRPEF e da obbligo di denuncia dei redditi. Al poverino, erano stati richiesti, addirittura, €5.700 di arretrati.

È proprio il caso di dire che a volte, l’Umana Società, “dove vede e dove le si appanna la vista”!