Sentenza 546/2022 Consiglio di Stato. La sentenza citata riguarda la regolamentazione delle “fasce orarie”, da parte dei gestori delle sale da gioco, che deve trovare il giusto e difficile equilibrio tra prevenzione del fenomeno della ludopatia ed esigenze private di iniziative economiche ed imprenditoriali.
La sentenza in oggetto prende vita da un provvedimento sindacale, che limitava le ore di apertura di una sala giochi, con susseguente ricorso da parte del gestore della stessa.
Soffermandoci sul merito della pronuncia, la Consulta ha, da subito, posto la propria attenzione sui dati forniti dal Comune, che indicavano un notevole incremento del volume di gioco, nonostante il calo del numero degli apparecchi autorizzati.
Tale circostanza doveva essere interpretata come rappresentativa della gravità del problema, tale da giustificare la necessità di limitazioni orarie: provvedimento mirato alla salvaguardia dell’elevato numero di giocatori problematici, anche se non ufficialmente riconosciuti come malati.
Sancita anche l’autonomia degli Enti Locali alla regolamentazione di tali attività, non risultando direttive ufficiali, contrarie a detti poteri.
Via libera dunque ai Comuni, nel proseguire una crociata, indispensabile per limitare i danni enormi, che la ludopatia crea nella vita della comunità sociale.