Sentenza 40504/2023 Cassazione Penale
Grossa attenzione, negli ultimi anni, alla giusta gestione degli esercizi commerciali che hanno a che fare con la produzione, la vendita, la detenzione, la somministrazione o, comunque, la distribuzione per il consumo di sostanze alimentari. La Legge 283/1962 sanziona le ipotesi riferite al “cattivo stato di conservazione” degli stessi prodotti.
Nel caso specifico, come nella molteplicità di altri casi rilevati da sopralluoghi di controllo da parte delle strutture preposte, veniva contestata la cattiva detenzione di alimenti, in condizioni igieniche precarie ed arbitrariamente congelati, al diretto contatto col ghiaccio: per di più senza etichettatura.
La contestazione, avanzata e punita in primo grado di giudizio, aveva trovato il ricorso per Cassazione del ricorrente, il quale deduceva la necessità, ai fini della prova della commessa irregolarità, dell’attuazione di analisi di laboratorio, che dimostrassero l’effettiva cattiva conservazione dei prodotti.
La Corte ha sentenziato che tale tesi è in contrasto con la consolidata giurisprudenza di legittimità: in realtà, l’accertamento di quanto contestato non richiede, necessariamente, il prelievo di campioni ed analisi di laboratorio, risultando esaustiva la prova testimoniale susseguente all’ispezione.
Rigettata, quindi, l’impugnazione, in quanto il giudice di merito può giungere a conclusioni valutative su dati obiettivi e risultanze, emergenti dalla documentazione, susseguente alla verifica e dalle dichiarazioni dei verbalizzanti.