Sentenza 6377/2023 Corte di Cassazione
Forse non si rendeva conto della gravità del suo comportamento quel marito che, necessitando di una documentazione da allegare alla sua richiesta di divorzio, si è impossessato di alcuni documenti in casa della moglie.
In verità, non li ha rubati nel senso classico del termine ma, dopo averne fatto delle fotocopie, li ha rimessi al loro posto.
Questo comportamento ha convinto il GIP a non condannare il nostro coniuge dalle “mani lunghe”, ma non ha convinto gli Ermellini che, ad un ricorso della derubata, hanno dato a lei ragione, configurando come furto il seppur momentaneo impossessamento della documentazione, seppur prontamente restituita.
Forse il “pover’uomo” sarà meno felice di aver ottenuto il divorzio, alla luce di un procedimento penale che lo vede soccombente.