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Minimizzare la Shoah non è libero pensiero ma aggravante di reato

Sentenza 3808/2017 Corte di Cassazione

La Corte ha sentenziato che, non solamente il negazionismo ma anche la minimizzazione, fa scattare l’aggravante in riferimento alla propaganda basata sull’odio razziale (art.604 Codice Penale).

Il fatto prendeva l’avvio dalla distribuzione di volantini, proprio nel “giorno della memoria”, che minimizzavano le informazioni sulla Shoah, ipotizzando che tali notizie erano basate su falsi presupposti storici e, quindi, non meritevoli di attenzione.

Ciò è da considerarsi non libera espressione di un proprio convincimento, bensì voluta posizione politica, contraria ai principi dettati anche dalla “Grande Chambre” di Strasburgo, che aveva riconosciuto l’olocausto come storicamente accertato e non discutibile.

Non accettata, quindi, l’ipotesi di buona fede determinata dalla giovane età di chi aveva commesso l’illecito, ma perseguito il comportamento come tale e punito a norma di legge.