Da quanto emerge dalla sentenza 165/21, pubblicata dalla sezione civile del tribunale di Prato: retroagisce la rideterminazione dell’assegno all’inizio del lockdown, quando la crisi economica è iniziata.
Il padre si assicura la riassegnazione del contributo economico per il figlio grazie alla dichiarazione dei redditi scritta agli atti. Pertanto la riduzione delle entrate dell’onerato risulta «verosimile» a causa dell’emergenza da Coronavirus: incide la documentazione che attesta la sottoposizione al regime di cassa integrazione guadagni.
Tuttavia la madre svolge ora un’attività lavorativa, mentre all’epoca della separazione non aveva alcuna occupazione: si configura dunque come un miglioramento delle condizioni economiche. Quindi l’assegno è fissato a 500 euro oltre al rimborso del 50 per cento delle spese straordinarie concordate in anticipo e la rideterminazione ha effetto dalla mensilità di marzo 2020.