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Caso Cospito: niente ergastolo

Corte di Assise di Appello di Torino

Da molto tempo i media stanno dando grande spazio di cronaca, in riferimento alla vicenda dell’anarchico, che è riuscito a catalizzare l’attenzione di tutta una nazione, attuando uno sciopero della fame al fine di ottenere una più morbida detenzione carceraria, rispetto a quella più penalizzante attuata dal regime del 41 bis, che pone molte limitazioni alla detenzione dei detenuti più pericolosi.
La richiesta di ergastolo era giunta dalla Procura Generale, in riferimento all’attentato dinamitardo attuato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano.
La linea difensiva contestava molti degli addebiti e soprattutto si opponeva alla fattispecie di “strage di Stato” in considerazione che nell’attentato non vi erano stati morti ed i danni erano stati minimi. La pena definitiva, commisurata all’evento, è stato di 23 anni di reclusione.
Evidentemente ha avuto la meglio la fredda valutazione dei danni provocati e non la volontà sovversiva che, invece, avrebbe potuto causare ben più gravi conseguenze, in riferimento alla perdita della vita di giovani carabinieri, a seguito di un attentato così efferato.