Sentenza 260/2020 Corte Costituzionale
Dal dibattito delle Camere, è apparsa più che legittima la normativa attuata dal Legislatore che, per i reati più gravi, ha voluto assicurare un pubblico processo davanti ad una Corte d’Assise e non ad un Giudice Monocratico, con garanzia, per imputato e vittime, di partecipare all’accertamento della verità.
Non violato, dunque, il diritto costituzionale di difesa, ma negato il diritto, per l’imputato dei reati punibili con l’ergastolo, allo svolgimento di un processo a porte chiuse.
Ciò a tutela dell’obiettività ed imparzialità dell’amministrazione della Giustizia, sotto il controllo dell’opinione pubblica, sopratutto per i delitti di particolare gravità.
Comunque non disperate: ci sono sempre le attenuanti!