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NON BASTA NASCONDERSI DIETRO UN DITO, PER SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA

Sentenza 34551/2023 Cassazione Penale

Spesso i malfattori o semplicemente i “furbetti”, ritengono di poter passare indenni tra le maglie della Giustizia, attuando comportamenti che dovrebbero porli al sicuro dal regolare decorso della stessa.
Ma così non è!
È risaputo che la legge può essere lenta ma, alla fine, trionfa sempre.

Nel caso di specie un marito, colpevole di reati tributari, riteneva di poter sfuggire alla confisca della propria liquidità, versando il tutto su conti correnti intestati alla moglie, di cui però aveva piena possibilità, per delega, di uso e gestione.
Rigettata, in conseguenza, l’istanza di restituzione di dette somme confiscate, per quanto la donna avesse dimostrato che, buona parte di esse, derivava dalla vendita di un immobile di sua esclusiva proprietà, (essendo il rapporto matrimoniale in regime di separazione dei beni).
Dai riscontri delle indagini appariva però chiaro che, l’indagato, aveva utilizzato “uti dominus”, i conti correnti della consorte, attingendo ed effettuando versamenti che non avevano alcuna attinenza con la tipologia del mandato conferitogli.
Le risultanze avevano evidenziato che, lo stesso, aveva girato su detti conti denaro proveniente dalla società da lui amministrata, ed effettuati accrediti provenienti da conti non legittimati a dette movimentazioni.