E’ quanto stabilisce la Cassazione che, con la sentenza 27683/21, ha accolto il ricorso di un medico che aveva controllato la vittima nelle ore successive al trauma.
Per il medico, ricorso in Cassazione, non è stato considerato il fatto che l’istituto non era dotato di apparecchiature per eseguire l’esame Tac e che lui, nel corso delle ore successive al trauma, aveva controllato la paziente e l’aveva trasferita in un ospedale più grande appena le condizioni erano precipitate.
La Corte ha rilevato che il luogo dove era ricoverata la donna in cui mancava il macchinario e dopo aver fatto questo accertamento non è stato possibile comprendere se si poteva affermare che la paziente sarebbe o meno sopravvissuta: manca dunque l’indagine fattuale sulla possibilità di configurare correttamente le condotte omissive. Rinviata la sentenza al giudice.