La quarta sezione civile della Corte di Cassazione con ordinanza 20539/22 pubblicata il 27 giugno, ha sancito che il Ministero della Salute non risarcisce il paziente che, nonostante la vaccinazione che avrebbe dovuto preservarlo, contrae il virus; il ristoro può essere giustificato soltanto se, vi è nesso causale tra la somministrazione del vaccino e il danno alla persona in caso di controindicazioni derivanti da problematiche legate all’organismo del paziente che non risponde all’iniezione. Nel caso in esame, non non vi è alcun risarcimento per una minorenne che, nonostante il vaccino trivalente contrae la parotite, idoneo a coprire anche rosolia e morbillo. Pertanto, il risarcimento è ammesso solo quando la reazione avversa dipende da fattori individuali legati alla somministrazione che, risulta essere dannosa per il soggetto; inoltre, manca la prova della malattia legata alla somministrazione, il danno biologico ed il nesso causale.