Sentenza 4901/2023 Corte di Cassazione
Questa sentenza può essere considerata storica, in quanto cambia completamente l’approccio della Suprema Corte in riferimento al consumo di Cannabis.
A seguito di una prima condanna per detenzione di sostanze stupefacenti, un giovane “coltivatore” di alcune piantine nel cortile di casa, aveva chiesto il conforto al giudizio degli Ermellini, che non glielo hanno fatto mancare.
Sancito che, se un consumatore abituale di tale sostanza, ne produca una quantità minima che ne configuri un uso personale e non uno spaccio, il reato non sussiste.
Ovviamente, il nodo interpretativo nella valutazione del pronunciamento, non può prescindere dalla valutazione della quantità ed dell’uso personale.
Inutile dire che, questa recentissima sentenza, è stata accolta con estremo favore dai sostenitori della riforma delle politiche sulla droga, che in essa intravedono uno spiraglio che possa dare nuovo indirizzo alle normative vigenti.