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Reddito di cittadinanza e punibilità per chi ha lucrato indebitamente

Flash per 26/07

Nuova normativa

È ormai risaputo che la Legge di Bilancio 2023, approvata dal Parlamento, ha introdotto una serie di freni e limitazioni per il rilascio del Reddito di Cittadinanza, così come fino ad ora attuato.
Il provvedimento, che prese il via con il decreto legge 4/2019, dal 1 gennaio 2024, sarà definitivamente eliminato.
In conseguenza, fino al 31/12/2023, tutte le sanzioni previste dall’articolo 7 del citato decreto, che regolamentano la punibilità di chi percepisce ingiustamente il sussidio, resteranno operative: quindi, fino a quella data, chi ha prestato false dichiarazioni per ottenere il reddito sarà ancora penalmente perseguibile.
A partire dal nuovo anno, però, il reato verrà presumibilmente riqualificato come truffa ai danni dello stato, ex art. 640 Codice Penale, o truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche.

Questa rimodulazione servirà a non creare un vuoto legislativo a favore di chi ha frodato lo Stato.

Nessuna sanatorio o via di fuga quindi, per gli ormai famosi “furbetti del reddito”, che continueranno a rimanere nel mirino della giustizia, avendo indebitamente attuato azioni atte a provocare un danno economico allo Stato: oltre che a creare un’immagine altamente negativa che ha penalizzato, invece, chi realmente aveva necessità.