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Resistenza ed aggressione a pubblico ufficiale

Normativa vigente.

Traiamo sempre spunto da articoli pubblicati sul Giornale di Salerno, nella cui cronaca ha trovato spazio la notizia dell’aggressione subita da militari dell’Arma dei Carabinieri, da parte di un pregiudicato fermato per controlli.
Ferite e prognosi derivanti dalle percosse subite, hanno dato la possibilità di arresto in flagranza e processo per direttissima.
La nostra normativa è precisa in riferimento a chi usa violenza o minaccia verso un Pubblico Ufficiale, o resiste al compimento di atti d’ufficio o di servizio:
l’art. 337 Codice Penale prevede la punibilità della reclusione da 6 mesi a 5 anni, mentre l’art. 357 Codice Penale specifica la figura del Pubblico Ufficiale, configurandola con chi esercita una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.
Da chiarire che, gli agenti di polizia, sono obbligati ad identificarsi solo in caso di servizio in borghese, mentre nessuna legge prescrive che un Pubblico Ufficiale fornisca le proprie generalità, quando opera in divisa.
Importante specificare che, sempre ai sensi dell’art. 357 Codice Penale, è da considerarsi tale, anche chi svolge attività di carattere accessorio o sussidiario, ai fini istituzionali degli enti pubblici.