Sentenza C8/2022 Corte Giustizia Europea
Ben conosciamo l’importanza del problema degli immigrati e, soprattutto, di coloro che invocano lo status di rifugiato, con tutte le conseguenze che comporta detta procedura di accoglimento. Sull’argomento, di particolare rilevanza per tutti gli Stati membri della Comunità Europea, è intervenuta con varie sentenze, di cui una presa qui in esame, la Corte di Giustizia Europea, per dare definitivi chiarimenti sulle condizioni che possono provocare la revoca o il rifiuto del riconoscimento, per cittadini di paesi terzi condannati per reati, che le autorità ritengono particolarmente gravi.
Necessario, per tali prese di posizione, che vi sia un nesso tra la condanna definitiva per reato particolarmente grave, subita dal soggetto, e la sussistenza di un reale pericolo per la comunità accogliente.
La Corte ha stabilito che, la revoca o il rifiuto, sono sottoposte a due distinte condizioni: aver subito una condanna per reati di estrema gravità e dimostrazione che vi sia un reale pericolo per la comunità dello Stato membro.
La valutazione di tali circostanze spetta esclusivamente allo Stato ospitante, che deve rispettare parimenti, gli interessi nazionali e quelli del rifugiato.