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RICONOSCIMENTO DELLA PATERNITA’ ANCHE IN CASO DI PERICOLOSITA’ SOCIALE.

La prima sezione civile della Corte di Cassazione con ordinanza 24718/21 ha sancito il riconoscimento della paternità anche a chi è socialmente pericoloso, purché abbia intrapreso un percorso di reinserimento all’interno della collettività. Nel caso in esame, un uomo, in appello, veniva condannato alla perdita della paternità a causa dei precedenti penali; successivamente, proponeva ricorso in Cassazione, affermando che il riconoscimento della paternità, non avrebbe creato alcun disagio psicologico al figlio minore in quanto, ben procedeva il percorso di recupero sociale. Secondo la Cassazione, i giudici di secondo grado, non avevano considerato il vissuto del ricorrente, il suo rapporto con il figlio infrasedicenne ma, soltanto i precedenti penali e la pericolosità sociale. Pertanto, il riconoscimento della genitorialità è un diritto garantito dalla Costituzione e, in quanto tale, può essere sacrificato solo in casi eccezionali e in caso di danni psichici al minore, non essendo sufficienti, ai fini del disconoscimento dello stato, i precedenti penali a carico del genitore stesso.