Lo ha stabilito il Tribunale di Teramo con la sentenza 143/21 del 31 marzo, con la quale è stato ben precisato che, per il riconoscimento di mansioni superiori in capo al lavoratore, occorre procedere alla verifica dell’assunzione di responsabilità e l’autonomia della nuova qualifica. Quindi, è il giudice di merito a dover svolgere un procedimento logico giuridico finalizzato a tali verifiche, e lo stesso deve essere articolato in tre fasi tra loro interdipendenti, la prima per l’individuazione degli elementi astratti e generali della qualifica, la seconda per l’accertamento delle mansioni di fatto ed infine la terza per il confronto tra mansioni accertate e previsione ipotetica dell’attività. Nel caso di specie, il ricorrente, aveva rivendicato l’inquadramento per le mansioni svolte come cuoco e non come aiuto cameriere, ottenendo dunque la qualifica superiore perché è stato osservato che, effettivamente, il lavoratore aveva lavorato senza soluzione di continuità e non a chiamata per l’intero periodo e con orari di lavoro a tempo pieno rivestendo il ruolo di cuoco e non di cameriere. Dunque il magistrato attraverso tale procedimento logico giuridico ha verificato le mansioni concretamente svolte dal lavoratore, così come l’art. 2103 c.c. stabilisce laddove il lavoratore rivendichi in giudizio la qualifica superiore.