La Corte di Cassazione con un’ordinanza depositata il 16 settembre 2022 ha respinto il ricorso di una donna, la quale chiedeva un aumento nell’assegno di divorzio. I Supremi Giudici hanno chiarito che i motivi risultavano inammissibili, considerando il contributo di mantenimento della figlia da parte del padre e l’assegnazione alla ex moglie della casa coniugale, così hanno ribadito che l’ammontare dell’assegno definita dal primo giudice risultava essere giusta ed equa ed anzi , hanno chiarito che l’assegno di divorzio può essere ridotto dal giudice quando la casa familiare, pur essendo di proprietà di lui, viene assegnata a lei che vive con la figlia, soprattutto per il vantaggio economico della signora derivante dall’assegnazione della casa coniugale.