Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza 926/2022 depositata l’8 settembre 2022. I Supremi giudici infatti hanno respinto il ricorso dell’uomo che era stato condannato per disturbo alle persone. Nel caso di specie è stato chiarito infatti che, il titolare dell’attività (condannato) risponde del reato perché non ha impedito gli schiamazzi fatti dai suoi clienti all’entrata del suo bar, soprattutto durante le ore notturne. In più, la Cassazione ha specificato che il titolare dell’attività ha l’obbligo giuridico di controllare che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica, e di agire attraverso ad esempio il ricorso all’autorità.