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SE NON INCASSO, COME FACCIO A VERSARE?

Sentenza 41238/2024 Corte Cassazione

Non commette reato il manager che non ha versato l’Iva, in quanto non ha incassato le fatture.
La causa del debito con l’Erario, quindi, non è a lui imputabile perché non può rispondere delle inadempienze dei propri clienti.
La Suprema Corte premette che, di regola, l’omesso versamento dell’IVA dipeso dal mancato incasso non esclude la sussistenza del dolo richiesto dal d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, in quanto l’obbligo del versamento prescinde dall’effettiva riscossione, che è riconducibile all’ordinario rischio di impresa, evitabile anche con il ricorso alle procedure di storno dai ricavi dei corrispettivi non riscossi.

Tuttavia, in taluni casi può essere escluso il dolo generico, nell’ipotesi in cui “l’omesso versamento derivi dalla mancanza della necessaria liquidità dovuta al mancato incasso delle fatture emesse con l’addebito d’imposta“. (cfr.Cass.29873/2017).
Deve essere dimostrato, quindi, che siano state adottate dall’imprenditore tutte le iniziative per provvedere alla corresponsione del tributo, anche attingendo al patrimonio personale.

La giurisprudenza di legittimità ha temperato i principi di cui sopra, affermando che l’omesso versamento dipeso dal mancato incasso di crediti, deve rientrare in limiti contenuti entro una percentuale fisiologica.

Opportuno, dunque, tenere in adeguato conto delle deduzioni difensive in riferimento ad una situazione di crisi dell’impresa determinata da ingenti inadempimenti dei clienti, che non possono essere ignorate dai giudici di merito, nella valutazione della responsabilità penale.