È quanto emerge da una sentenza pubblicata il 22 agosto 2022 dalla sesta sezione penale della Cassazione, che interviene su di una vicenda già finita all’attenzione della Suprema corte e si rifà alla sentenza “Ellade” delle Sezioni unite, la 36959/21. Quando scatta la confisca sul profitto del reato è dunque necessario che il giudice spieghi il motivo per il quale non è possibile attendere la fine del processo, vale a dire che è necessario che motivi sul pericolo che la futura ablazione possa essere vanificata da atti di dispersione del patrimonio ad opera dell’indiziato. Sul punto anche la giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani risulta essere in tal senso, difatti viene sostenuto che i sequestri non devono comprimere in modo eccessivo il diritto di proprietà.