La sesta sesta sezione penale della Corte di Cassazione con sentenza 2598/22 ha sancito che scatta il reato di diffamazione aggravata anche se le frasi offensive vengono pubblicate senza indicare i nomi. nel caso in esame, all’imputato veniva contestata la pubblicazione di frasi minacciose contro le forze dell’ordine che poco prima lo avevano fermato e condotto in caserma. l’imputato, ricorreva in sede di legittimità in quanto, sosteneva che le espressioni utilizzate non si riferivano ai destinatari ne era possibile dedurne l’identità. Secondo la Cassazione, non impedisce l’integrazione del reato la mancata indicazione nominativa del soggetto passivo quando esso è comunque deducibile. l’identità dovrà individuarsi attraverso gli elementi della fattispecie concreta, i riferimenti personali e temporali, la natura e la portata dell’0ffesa; al verificarsi di tali presupposti, sarà configurabile il reato di diffamazione aggravata in quanto è sufficiente il riferimento ad un ampio novero di persone che appartengono ad una particolare categoria.